Nascita dello Stato di Atene. Prima delle riforme di Solone

Nel nostro viaggio del tempo alla scoperta dell'Antica Grecia affrontiamo il quinto capitolo della prima fase (Inizi della potenza Greca, fino al 500 a.C.).

In questa pagina ci occupiamo delle condizioni politiche e sociali di Atene, prima di Solone.

Sommario

Introduzione alla storia di Atene


Come Sparta rappresenta il tipo di Stato dorico, oligarchico, militare, così Atene rappresenta il modello dello Stato ionico, democratico e civile. La prima esercitò il proprio potere soprattutto in Laconia e poi su quasi tutto il Peloponneso; la seconda nell'Attica e poi su gran parte dell'Ellade (l'Antica Grecia). Due città che influenzeranno in seguito anche altre civiltà, vicine e lontane.

In comune hanno anche le origini un po' leggendarie e mitologiche. Si sa poco di Sparta prima di Licurgo, così come si sa poco di Atene prima di Solone. Il periodo che precede Solone inizia in un'epoca sconosciuta e si conclude nel 594 a.C., anno in cui il politico, giurista e poeta ateniese intraprese le sue riforme.

Mappa dell'Antica Grecia con Sparta e Atene

Mappa dell'Antica Grecia: Sparta e Atene

Periodo antico della monarchia in Atene


L'egiziano Cecrope fondò, secondo la tradizione, la cittadella, attorno a cui sorse la città di Atene. Teseo, altro mitico eroe, unì i borghi dell'Attica in un solo Stato sotto il predominio ateniese. La tradizione riferiva che Teseo, per commemorare l'unificazione politica dell'Attica, istituì la festa annuale delle Panatenee, alla quale accorrevano da tutta l'Attica..
Teseo avrebbe diviso la popolazione nelle tre classi:
  • Eupatridi (nobili), con potere politico e religioso
  • Geomori (agricoltori), senza potere
  • Demiurghi (artigiani), senza potere

Si ricorda, tuttavia, un'altra suddivisione degli abitanti dell'Attica: Geleonti, Opleti, Egicori e Argadi, quattro differenti tribù.

La monarchia durò fino all'epoca dell'invasione dorica. L'oracolo dichiarò ai Dori che, risparmiando la vita del re di Atene, avrebbero vinto. Solo che il re Codro, per salvare la patria, si travestì e si introdusse nel campo nemico, dove trovò la morte. Così i Dori, sbigottiti (ripensando al monito dell'oracolo), si ritirarono e gli ateniesi abolirono il titolo regio (circa 1068 a.C.).

Periodo degli arconti e trasformazioni, predominio dell'aristocrazia


L'abolizione fu più teorica che pratica, dato che al posto del re fu messo un arconte (un magistrato supremo), al potere per tutta la vita, iniziando da un familiare dell'ultimo re, Codro, e cioè il figlio Medone. Qualcosa cambiò nel 752, quando all'arconte Alcmeone (sempre discendente reale) fu limitato il potere ad una durata di dieci anni.

Nel 714, all'epoca dell'arconte Ippomene, il potere fu allargato a tutti gli Eupatridi (i nobili).

Nel 683 venne nuovamente limitato il potere, fissando la sua durata ad un anno e trasformando in un sistema collegiale; così, in un anno, si ebbero ben nove arconti: Eponimo (presiedeva la magistratura e rappresentava lo Stato), il re (come sommo pontefice della nazione), Polemarco (comandante militare), e gli altri, Tesmoteti, si occupavano di amministrazione della giustizia civile. Mentre la giustizia penale era gestita da un tribunale, l'Areopago, che aveva un potere politico come sorvegliante del comportamento dei magistrati.

In pratica, a governare Atene era una ristretta aristocrazia.

Malcontento popolare, legislazione di Dracone


Gli Eupatridi, detentori di tutti i poteri, approfittarono della loro posizione per avere vantaggi, a scapito delle altre classi sociali. L'uso della prepotenza non piacque molto al popolo, soprattutto la gestione della giustizia, non basata su leggi scritte.

Fu così che, per calmare gli animi, nel 624 a.C., l'arconte Dracone compilò un codice di leggi, per regolare in modo preciso l'applicazione delle pene e la procedura dei giudizi. Un codice divenuto famoso per la sua severità, tanto che fu detto aver Dracone scritto le sue leggi con il sangue. Ancora oggi il suo nome è legato a termini come rigidità, spietatezza (potrebbe interessarti Cosa vuol dire "draconiano"?).
La nuova legislazione non portò però all'eliminazione del potere arbitrario degli nobili, né a ridurre il malcontento delle classi popolari contro il dominio assoluto degli Eupatridi.

Tentativo di Cilone per la tirannide, Epimenide


Approfittò di questo malcontento un Eupatrida, di nome Cilone, per tentare la tirannide (nel 612 a.C.). Con l'aiuto di partigiani s'impadronì dell'acropoli, dove fu osannato come signore di Atene; ma gli Eupatridi, organizzato l'esercito, lo assalirono. Spodestato, Cilone scappò con pochi uomini; gli altri, anche se rifugiatisi presso l'altare di Atena, furono uccisi per ordine dell'arconte Megacle, degli Alcmeonidi. Per questo sacrilegio pagò le conseguenze tutta la stirpe degli Alcmeonidi, cacciata da Atene come casata maledetta (era il 597 a.C.).

La pestilenza che scoppiò poco dopo fu attribuita, dagli ateniesi, alla collera di Atena per la profanazione di Megacle; per placare l'ira della dea fu invitato un famoso profeta di Creta, Epimenide, per purificare la città. Vi giunse nel 596 a.C. e fece alcuni sacrifici e riti religiosi; si calmarono gli animi e con la calma migliorarono anche le condizioni della salute pubblica..

Classi sociali e contrasti


I contrasti cittadini, però, continuavano, soprattutto per la prepotenza politica e sociale degli Eupatridi. I nobili, infatti, occupavano tutte le posizioni più importanti dello Stato e governavano a loro piacimento. Le altre classi sociali, più povere, erano escluse da qualsiasi ruolo di rilievo. I nobili si arricchivano sempre di più, mentre il popolo diventava sempre più povero.

Tra i cittadini si potevano distinguere tre categorie di persone:
  • Pediei (della pianura)
    erano i ricchi Eupatridi, abitanti delle fertili pianure, e conducevano una vita agiata e lussuosa;
  • Parali (presso il mare)
    erano i navigatori e i commercianti delle coste, ed erano in una posizione intermedia;
  • Diacrii (montanari)
    erano gli Attici più poveri, costretti a vivere sulle montagne.
C'era parecchio astio, disaccordo tra i vari gruppi. Sicuramente, Diacrii e Parali odiavano gli Eupatridi e desideravano una riforma sociale e politica. Questa fu poi compiuta da Solone.

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