Antica Grecia, storia: prime colonie, emigrazione di massa e istituzioni

Restiamo nella prima fase (Gli inizi della potenza greca (fino al 500 a.C.), per affrontare un nuovo capitolo dell'antica Grecia. Parleremo delle migrazioni di popoli in Grecia, della creazione delle prime colonie e la formazione delle antiche istituzioni.

EMIGRAZIONE DI POPOLI IN GRECIA

Periodo di transizione dall'età degli eroi, dei miti, all'età storica

Dopo l'epoca eroica, fatta di miti e leggende, segue un periodo di transizione che dura circa 400 anni, del quale non abbiamo molte notizie ma alcune importanti, per capire le origini di questo popolo.

Tale epoca va dalla famosa guerra di Troia (1184 a.C.) al 776 a.C., anno dopo il quale inizia l'era delle Olimpiadi, manifestazione sportiva famosa in tutto il mondo e ancora organizzata ogni quattro anni (come allora) in diversi luoghi del pianeta. Il 776 ci è noto perché da allora, i greci, iniziarono a registrare i nomi dei vincitori nei giochi olimpici.

Torniamo al nostro arco di tempo (1184-776 a.C.).
Possiamo dividerlo in tre parti:
  • Emigrazione di popoli in Grecia
  • Primitiva espansione coloniale dei Greci
  • Nascita delle prime istituzioni nazionali

I Tessali, tribù selvaggia della zona dell'Epiro (ovest della Grecia, inclusa l'attuale Albania), tra il Mar Ionio e la catena montuosa del Pindo, quando attraversarono il Pindo, occupando i territori orientali (chiamati in seguito "Tessaglia"), costrinsero gli indigeni del luogo a migrare altrove.
Tra questi c'erano i Beoti, di origine eolia, che si spostarono verso sud, occupando un territorio poi chiamato Beozia.

Migrazione di popoli e spostamenti nell'Antica Grecia

I Dori, abitanti dell'Ellade (la Grecia), spinti dall'invasione dei Beoti, furono costretti a spostarsi verso il territorio degli Etoli. I due popoli (Dori ed Etoli) si unirono e, sotto la guida degli Eraclidi invasero il Peloponneso, popolato a quei tempi dagli Achei e dagli Ioni.
Così, con un effetto domino, anche questi ultimi furono costretti a spostarsi: gli Achei verso la regione centrale montuosa (Arcadia) e verso nord (Acaia); gli Ioni verso l'Attica e l'Asia Minore (la Turchia di oggi).

I "vincitori" poterono così dividersi il Peloponneso: agli Etoli l'Elide, ai Dori l'Argolide, la Laconia e la Messenia (in seguito anche la Sicione, la Corinzia e la Megaride).

Tutto questo avviene intorno all'anno 1000-1100 A.C.

COLONIE GRECHE PRIMITIVE

Molto probabilmente, prima dell'emigrazione dei popoli -che portò tanto scompiglio nella Grecia-, le isole del Mar Egeo e i lidi dell'Asia Minore erano abitati da Elleni (Pelasgi, popoli precedenti) che si muovevano, commerciavano, tra le isole e le coste dell'attuale Turchia. Diverse leggende greche confermano questo fatto: infatti non erano ambientate solo nell'Ellade, ma anche in tali luoghi.

Molti Achei, espulsi dal Peloponneso, si erano rifugiati nella Beozia. Non trovando però adatto il luogo, decisero, con alcuni indigeni (Beoti), di migrare verso l'Asia Minore (si parla di migrazione eolica, poiché i Beoti erano Eoli).
Navigarono fino a Lesbo, dove fondarono alcune città. Altri si spinsero verso l'interno, stabilendosi tra il monte Ida e la foce del fiume Ermo.
Tra le città principali fondate in questa zona troviamo Smirne (in seguito conquistata dagli Ioni) e Cuma.

Alcuni Ioni dell'Attica si spostarono verso le isole Cicladi, fino alle coste dell'Asia Minore, tra i fiumi Ermo e Meandro. Le città fondate in questa zona, degne di nota, sono Mileto, Efeso, Colofone, Clazomene, Focea.

Anche qualche dorico si è spinto dal Peloponneso verso Creta e Rodi, giungendo anche loro in Asia Minore, più a sud rispetto alle colonie ioniche, fondando Alicarnasso e Cnido.

Grazie a questa espansione coloniale, l'influenza della civiltà ellenica si estese su tutte le isole del Mar Egeo e sulla costa occidentale dell'Asia Minore (le coste che oggi appartengono alla Turchia).
Una vasta area che cambiava nome a seconda del popolo dominante: Eolide, Ionia o Doride.

Di regola il sistema di colonizzazione dei Greci fu ispirato a principi di libertà assoluta.
La metropoli (ossia "città madre", la città dalla quale partiva il flusso migratorio e l'espansione coloniale) non conservava il dominio politico sulle sue colonie, anzi, ciascuna di queste, pur mantenendo stretti vincoli con la madre patria, formava uno Stato a sé, autonomo con un proprio sistema e uno sviluppo storico particolare. Non mancarono scontri tra colonie e metropoli. Alle volte le varie colonie si univano in tre distinte federazioni, caratterizzate dal paese di provenienza: lega eolica, lega ionica, lega dorica.

L'espansione ellenica verso oriente è caratterizzata da un primo momento in cui assorbe molti elementi delle civiltà colonizzate e poi di una seconda fase in cui li restituisce modificati, con l'influenza della propria impronta culturale. Diciamo, rivisitati e corretti secondo lo stile greco.

CARATTERISTICHE COMUNI E ISTITUZIONI NAZIONALI

Elementi di unione tra i Greci. I Greci furono divisi in molti Stati, perché il sistema politico ideale per loro fu sempre basato sulla "città". Però, nei tempi di maggiore progresso, intorno ad alcune città più importanti si legarono parecchie città minori e villaggi.

In questo contesto, dove il potere apparteneva a più città e non ad un'unica capitale, come negli altri paesi, il rischio di un declino della civiltà ellenica poteva essere molto alto, a causa delle guerre interne, tra città e città. Non fu così, però. I Greci avevano un punto di forza, che li teneva comunque uniti. La stessa lingua, le origini e la medesima tradizione culturale, il culto, i riti religiosi e le feste nazionali, o i giochi, a cui partecipavano tutte le tribù. Tutti elementi che, nonostante i vari scontri interni, li univano in un unico popolo. Tutti gli altri, con altre origini, culture, ecc... , cioè i "non Greci", erano chiamati "barbari".

Nacquero associazioni, chiamate "Anfizionie", tra vari Stati vicini, per celebrare alcuni momenti solenni, tutti insieme, all'interno di un santuario. Una di queste era l'Anfizionia di Delfo nella Focide, formata dai rappresentanti di dodici tribù unite in una federazione religiosa legata al tempio di Apollo.
L'obiettivo, però, non era solo di natura religiosa. L'associazione aveva anche un lato politico, per discutere questioni che riguardavano tutte le tribù associate, come ad esempio il difendere i confini.

Un altro aspetto in comune, per diversi Greci, era quello di credere negli Oracoli, che univano tutte le religioni e ai quali si chiedevano consigli su affari pubblici e privati. Famosi, l'oracolo di Zeus a Dodona, l'oracolo di Apollo in Delfo e di Zeus a Olimpia.

Le feste nazionali legate ai giochi erano quattro: olimpici, pitici (o pitii), istmici e nemei.
  • I giochi olimpici si tenevano ogni quattro anni (come ai giorni nostri) presso Olimpia, in onore di Zeus. Erano le famose olimpiadi, che attiravano tutti i popoli Greci.
    Comprendevano attività sportivi di forza e di agilità, come la lotta, il pugilato, la corsa, il salto, il lancio del disco, il tiro al bersaglio. Il premio per il vincitore era una corona di olivo selvatico
  • I giochi pitici, nati più tardi, si celebravano ogni tre anni in onore di Apollo, nella pianura di Cirra. Non c'era solo sport, prove di attività fisica, ma anche gare di poesia e musica
  • I giochi nemei e i giochi istmici si facevano ogni due anni. Le gare sportive si alternavano a quelle di letterarie e musicali.
    Nemei in onore di Zeus, nella valle di Nemea.
    Istmici in onore di Poseidone, dalle parti di Corinto (nell'istmo di Corinto).
Questi giochi rappresentavano una grande occasione per il commercio, data l'affluenza di persone da tutti i territori greci. Non solo, era anche un'opportunità, per artisti e letterati, per farsi conoscere.

Le olimpiadi erano un momento di pace, spensieratezza e unione tra i popoli. Si interrompevano le guerre per i giochi. Un bell'esempio di come lo sport possa unire.

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