Sparta, storia antica: conquiste ed espansione

Il periodo di tempo preso in considerazione è ancora quello antecedente al 500 a.C. .
Dopo aver letto le origini di Sparta (capitolo precedente, vedi in basso) passiamo alle sue conquiste e all'espansione dei suoi domini.

CONQUISTE ED ESTENSIONE TERRITORIALE DI SPARTA

Prima guerra messenica
Come sappiamo, la società formata da Licurgo è caratterizzata da un alto livello di disciplina; il popolo è pronto ad ogni sacrificio e ha "fame" di guerre. Quindi non stupirà scoprire che già verso la metà dell'VIII secolo a.C. (750 circa), Sparta si era impadronita della Laconia.

Ai confini avevano la Messenia a est, l'Arcadia a nord e l'Argolide ad ovest, come potete vedere nella mappa:

La spinta aggressiva e militare degli Spartani li costrinse ad espandersi verso questi tre stati.

La prima guerra venne combattuta contro Messene (in Messenia).
Si narra che gli Spartani, provocati dall'assassinio del loro re Teleclo, durante le feste della dea Diana sul Taigeto (la catena montuosa del Pelopponneso), e dall'uccisione di parecchi Lacedemoni (della Laconia, i primi abitanti di Sparta, di origine dorica), ad opera di un cittadino messenico (un certo Policare), invasero nel 743 a.C. il paese nemico.

Sparta e Atene nell'Antica Grecia
Dopo parecchi anni di battaglie i Messeni si rifugiarono nella fortezza sul monte Itome; guidati dal re Aristodemo e aiutati dai Sicioni e dagli Arcadi, non solo continuarono la resistenza, ma riuscirono anche a respingere gli Spartani nella Laconia.

In seguito, Sparta riprese il sopravvento. Il re messenico, Aristodemo, si tolse la vita e la fortezza fu espugnata. La Messenia cadde sotto il dominio di Sparta nel 724 a.C. e i suoi abitanti ridotti a schiavitù.

Seconda guerra messenica
Dopo quarant'anni circa di oppressione, i Messeni, guidati dal valoroso Aristomene, discendente della'antica stirpe reale, insorsero (685 a.C.), invocando l'aiuto dei Sicioni, degli Arcadi e degli Argivi (di Argo). Sparta, invece si alleò con Corinto.

Aristomene fu così audace da entrate di nascosto a Sparta e appendere uno scudo davanti al tempio di Atena (dea della sapienza, delle arti e della guerra).
Gli Spartani, sentendosi in pericolo, consultarono l'oracolo di Delfo, il quale consigliò loro di richiedere un leader ad Atene. Gli ateniesi inviarono un certo Tirteo, fisicamente sciancato, ma coinvolgente poeta guerresco; con i suoi canti militari rianimò le speranze degli Spartani e li spronò alla vittoria.

Aristomene concentrò tutte le sue forze in difesa, nella fortezza d'Ira (al confine tra Arcadia e Messenia), dove pare abbia resistito undici anni con grande valore (diventerà un personaggio leggendario, protagonista di poemi greci).

Nel 668 a.C. gli Spartani sorpresero la rocca fortificata d'Ira, costringendo Aristomene alla fuga. Molti Messeni esiliarono, altri subirono il dominio di Sparta. Con questa vittoria lo Stato Spartano divenne predominante nel Peloponneso.

Guerra contro l'Arcadia, Tegea
Conquistata la Messenia, Sparta fece la guerra agli Arcadi, in precedenza alleati con i Messeni. Non si sa molto del conflitto tra i due stati. I pochi documenti storici che abbiamo riguardano soprattutto le battaglie contro Tegea, città principale dell'Arcadia, abitata da un popolo valoroso e bellicoso.

Nel 580 a.C. gli Spartani vennero sconfitti e molti di loro tratti in servitù; non furono più fortunate le imprese successive.
Solo nel 560 a.C. i Lacedemoni riuscirono a vendicare le sconfitte subite, ma non sconfissero del tutto il nemico. Alla fine i Tegeati riconobbero la supremazia di Sparta, senza essere fatti schiavi e senza perdere il proprio territorio: divennero degli alleati degli Spartani.

Caduta Tegea, anche le altre città dell'Arcadia seguirono la stessa sorte, fornendo supporto militare a Sparta, riconosciuta come capitale dell'alleanza.

Ancient peloponnese-it
Suddivisone del Peloponneso
(Credit Photo: Ancient_peloponnese.svg: User:Jkan997derivative work: Fulvio314 / CC BY-SA
(https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)

Guerra contro l'Argolide, Argo
Sparta continua l'espansione. Sconfitti Messeni e Arcadi, non rimangono che gli Argivi.
A est della Laconia, terra degli Spartani, fra il monte Parnone e l'Egeo, si estendeva una zona chiamata Cinuria, terra di antichi contrasti tra Argo e Sparta.

Argo per un po' di tempo aveva avuto il predominio degli stati fondati dai Dori nel Pelopponneso; poi seguì un periodo di decadenza e uno di supremazia grazie alla guida del re Fidone, uomo energico e violento. Morto il sovrano la Cinuria fu conquistata dagli Spartani e fu ridotta al solo possesso della valle dell'Inaco.
Un tentativo degli Argivi, nel recuperare la Cinuria, nel 547 a.C., dette luogo a un combattimento celebre negli annali ellenici.

Furono scelti 300 campioni da entrambe le parti. La lotta fu così accanita che sopravvissero solo uno spartano e due Argivi. Tutti e due gli schieramenti pretesero la vittoria, allorché seguì una battaglia generale, nella quale Argo fu sconfitta.

Sparta si tenne la Cinuria e con essa il predominio anche sull'Argolide.

Sparta verso l'Elide
All'interno dell'Elide, Stato che si trovava oltre Arcadia e Messenia, erano frequenti scontri tra le città, specialmente tra Elide e Pisa (non troppo lontano dalla famosa Olimpia). Le contese erano condizionate dalle intromissioni esterne di Argivi (Argolide) e Lacedemoni (Laconia).
In passato Sparta aveva aiutato gli Elei contro i Pisati, sostenuti dal re argivo Fidone; Pisa fu vinta e distrutta nel 572 a.C.

La causa principale delle contese fra le due città fu proprio la gestione dei noti Giochi Olimpici. Sparta la lasciò all'Elide, a patto di conservarne l'autorità politica e la direzione delle relazioni con gli altri stati. Il potere sull'elide conferì notevole prestigio agli spartani. Infatti, Olimpia, ogni quattro anni, accoglieva gli Elleni di tutta la Grecia., per la celebrazione delle Olimpiadi.

Tirannia a Fliunte, Sicione, Corinto e Megara
A nord dell'Argolide fiorivano parecchi piccoli stati dorici. In questi piccoli staterelli, molto più che in altre parti della Grecia, si era diffusa la tirannia.

Il malcontento popolare contro l'oligarchia dominante diede la possibilità a qualche ambizioso cittadino di abbatterla e di impadronirsi del potere. La dittatura, riconosciuta volontariamente dai cittadini per un periodo determinato, durò a lungo. Gli oppositori indussero il tiranno ad atti violenti, i quali, a loro volta, alimentarono l'odio e rivolte sanguinose.
Famose le tirannie degli Ortagoridi a Sicione (Clistene), dei Bacchiadi a Corinto (Periandro), di Teagene a Megara e di Leonte a Fliunte.

Contro i tiranni combatterono le antiche oligarchie, appoggiate da Sparta, e riuscirono a recuperare il potere. L'intervento di Sparta e l'alleanza che ne conseguì pose fine alla tirannia.

Dominio di Sparta nel Peloponneso e la lega militare
Così Sparta verso la fine del secolo VI a.C. aveva affermato il suo predominio nel Peloponneso. Infatti dipendevano direttamente dalla sua dominazione la Cinuria, la Laconia e la Messenia. Ne riconoscevano l'autorità l'Arcadia, l'Elide, la Fliasia, la Sicionia, la Corinzia e la Megaride.
A suggellare la sua potenza Sparta organizzò una lega militare, che comprendeva tutti gli stati prima elencati. Fondò quindi la più potente federazione esistente in Grecia.

L'Argolide e l'Acaia erano fuori dalla lega, ma non potevano contrastare la forza di Sparta.

Le ambizioni degli Spartani si rivolsero quindi anche fuori dal Peloponneso, con l'intento di diventare i leader di una grande federazione ellenica.
Forse sarebbe anche riuscita nel suo intento, Sparta, se nel frattempo non fosse sorto, nell'Ellade, lo Stato di Atene, meno forte militarmente ma dotato di maggiore attrattiva per le sue qualità civili.


Nessun commento:

Posta un commento