Storia antica: i Babilonesi. Indipendenza, impero e caduta

Dopo aver letto la pagina di introduzione su Assiri e Babilonesi e aver trattato l'impero assiro, passiamo ora alla Babilonia.

Rivolte della Babilonia contro gli Assiri e indipendenza

La Babilonia fin dai tempi di Tuklat-Adar I era stata soggetta agli Assiri. Più volte si era ribellata, e talvolta era pure riuscita a recuperare l'indipendenza; ma alla fine le forze assire avevano sempre prevalso.

Da ricordare l'insurrezione del 747 a. C. per opera di Nabonassar, il quale, approfittando della lontananza di Tiglat-Pilesar, che marciava contro la Siria ribelle, distrusse gli archivi assiri e inaugurò con la libertà della Babilonia una nuova era, che da lui prese il nome (era di Nabonassar, 747 a. C.).

Il suo successore Marduk-bal-iddin (Merodach-Baladan) fu vinto e messo in fuga da Sargon, e la Babilonia di nuovo ridotta in servitù assira.

Ancora ribelle fu punita col ferro e col fuoco da Sennacheribbo, che vi mise come governatore il figlio Esarhaddon; Assur-banipal fermò un'altra rivolta causando atroci sofferenze.

Le ribellioni sempre bloccate avevano però reso più intenso l'odio del Caldei contro gli Assiri, e questo sentimento portò Nabopolassar al trionfo definitivo, all'indipendenza babilonese.




Apice dell'impero babilonese con Nabucodonosor

Il nuovo regno raggiunse presto la massima grandezza, sotto il governo del figlio di Nabolassar, Nabu-kudur-ussur, noto come Nabucodonosor (604-561 a. C.).

Vivo ancora il padre, aveva guidato una spedizione contro Necao, re d'Egitto, il quale alla caduta dell'impero assiro stava avanzando verso l'Asia, nella speranza di riportare all'Egitto l'antico primato (leggi "Cenni storici sugli Egizi"); i Babilonesi avevano vinto nella battaglia di Circesio, presso il fiume Eufrate, e respinto il nemico fino alla frontiera con l'Egitto, togliendo agli egiziani il dominio sulla Siria (tranne il regno di Giuda).

Morto il padre, egli si rivolse contro i Giudei per sottometterli. Vinse il re Ioachim e lo obbligò a pagare un tributo; si impadronì del tesoro del tempio e trasse come ostaggi molti Ebrei di ricche ed onorevoli famiglie (Daniele, Anania, Misaele, Azaria).

Ioachim si ribellò, invocando l'aiuto degli Egiziani e dei Tirii (Tirio).

Nabucodonosor accorse, espugnò e saccheggiò Gerusalemme e trasportò a Babilonia il re con trentamila Giudei, sostituendolo con un nuovo re di Giuda, Sedecia, un suo vassallo. Questi, confidando nell'intervento militare del Faraone Apries e delle città fenicie, si rivoltò (potrebbero interessarti le vicende storiche che riguardano i regni di Giuda e Israele).

Un esercito babilonese assediò Gerusalemme. Fu ostinata la resistenza. Alla fine caduta la città santa (588 a. C.) fu completamente distrutta, ucciso il gran sacerdote e sgozzati i più ragguardevoli cittadini, accecato Sedecia e condotto in prigione con parte del suo popolo in Babilonia.

Allora Nabucodonosor si volse contro l'Egitto, percorrendone il Delta (del Nilo); poi contro la prosperosa Tiro. Pare che non sia stata espugnata la città, me furono saccheggiate le zone circostanti e fu costretta alla sudditanza.

Così il regno si estendeva dalla catena dei monti Zagros al Mediterraneo, con una punta nella Cilicia, e dai monti dell'Armenia al deserto arabico. La fama di Nabucodonosor fu accresciuta dalla costruzione di ricchi e splendidi palazzi, di magnifici templi, di doppia cinta di mura e giardini pensili, che fecero di Babilonia la città più grandiosa del mondo antico.

Secondo la Bibbia il gran re negli ultimi anni del suo regno cadde in demenza; ma recuperò la ragione e con essa la gloria e lo splendore.

Decadenza e rovina dell'impero babilonese

Oscura è la storia dei successori di Nabucodonosor; pare che intrighi di corte e rivoluzioni dinastiche abbiano contribuito alla decadenza e alla rovina della casa di Nabopolassar, che si estinse nel 555 a. C. .
I sacerdoti caldei elevarono al trono Nabu-naid (555-538).

Erano tempi difficili, perché Ciro (persiano), abbattuto il regno della Media, avanzava vittorioso contro il regno di Lidia, che sottomise. Da Ecbatana, capitale della Media, traversati i monti Zagros, Ciro discese nella valle del Tigri e mosse contro Babilonia.


Il re Nabu-naid lo affrontò con l'esercito caldeo, ma fu sconfitto e fatto prigioniero. Suo figlio Balthasar (Bal-sar-ussur), associato al regno, assunse la difesa della capitale con troppa sicurezza.

I Persiani, dopo aver invano tentato l'assalto, deviarono il corso del fiume Eufrate, prima che questo arrivasse in città; durante una festa, mentre tutta Babilonia si divertiva, marciarono lungo il letto del fiume, diventato asciutto dopo la deviazione, ed entrarono nella capitale. Gli abitanti, sorpresi, si arresero; furono saccheggiate le case e le larghe mura spianate al suolo.

Così cadde il regno di Babilonia, e tutti i suoi domini vennero aggregati all'impero persiano (538 a. C.).

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