Storia antica: gli Assiri. Impero e caduta

Caratteri generali dell'impero assiro

La storia dell'impero assiro si estende appunto dal 1270 sino al 625 a. C. abbracciando così circa sei secoli e mezzo. Regnarono parecchie dinastie con molti re; di taluni sono note le imprese, di altri appena il nome, né mancano le interruzioni della serie.

L'impero esercitò la sua influenza non soltanto nella regione dell'Eufrate e del Tigri, ma ne oltrepassò anche i confini. Corsero periodi di depressione e di raccoglimento, e frequenti furono le ribellioni dei popoli soggetti; ma ne tempi di maggiore splendore tutte le regioni dell'Asia anteriore (Susiana, Caldea, Armenia, Siria Damascena, Palestina e Fenicia) si curvarono ai sovrani di Ninive.

In certi periodi la signoria assira si estese pure sull'Asia Minore, sull'Egitto e sull'Iran. D'ordinario i popoli vinti conservarono i loro principi e le loro leggi, riconoscendosi vassalli e tributari dei re assiri; ma alle provincie ribelli si tolsero spesso le franchigie, e le popolazioni vennero trasferite in territori lontani dalla patria.



Notizie sconnesse dal secolo XIII alla metà del secolo VIII

Sebbene i monumenti ci assicurino dell'esistenza d'un impero assiro predominante su tutta la regione dell'Eufrate e del Tigri fin dal secolo XIII, le notizie sono spesso interrotte e contraddittorie sin verso la metà del secolo VIII, a tal punto che alcuni scrittori credettero doversi distinguere due imperi assiri e due distruzioni di Ninive, mentre altri ne ammettono la continuità sino al 625 a. C.. I re meglio celebrati dalle iscrizioni dopo Tuklat-Adar I in questo periodo sono tre.
  • Tuklat-habal-asar I verso la fine del secolo XII sottomise la Mesopotamia, e portò le armi assire oltre l'Eufrate recando lo sgomento nella Siria Damascena, nella Palestina e nella Fenicia.
  • Assur-nazir-habal (882-857 a. C.) edificò una reggia e un tempio, che furono ritrovati a Nimrud nel nostro secolo.
  • Salmanasar III (857-825 a. C.), celebrato nell'obelisco di Nimrud per numerose spedizioni militari, costrinse a tributo i re di Damasco, d'Israele, della Fenicia e dei Filistei.
Dopo Salmanasar III corrono ottant'anni di oscurità, se intendiamo valerci solo della testimonianza dei monumenti; il che fa credere a un periodo di decadenza nella grandezza assira.

Taluni eruditi (Lenormant) collocano a quest'epoca il Sardanapalo della leggenda greca, concretandolo in un Assurlikhus (800-789 a. C.), principe dissoluto, contro cui si sarebbero sollevati i Medi, i Babilonesi e gli Elamiti.

Assurlikhus ritiratosi coi tesori e con le donne nel suo palazzo vi bruciò con tutti i suoi e le sue cose sue; gli insorti distrussero Ninive e se ne ripartirono fra di loro il dominio.

Siccome però risulta, che mezzo secolo dipoi gli Assiri avevano il predominio sull'Oriente, questi eruditi sono costretti ad ammettere un risorgimento di Ninive e un secondo impero assiro.

Predominio della potenza assira su tutta l'Asia anteriore

È certo ad ogni modo, che verso la metà del secolo VIII l'Assiria riappare nella storia sulla via delle conquiste col re Tuklat-habal-asar II (detto Tiglat-Pilesar nella Bibbia), il quale ridusse all'obbedienza i Caldei ed i Siri ed ottenne tributo dal regno di Giuda (747-726).

Salmanasar V secondo il racconto biblico assalì il regno d'Israele e pose assedio a Samaria, ma senza espugnarla (726-721).

Alla sua morte un rivolgimento portò al trono il generale Sariukin (detto comunemente Sargon), fondatore d'una nuova dinastia.
  • Sargon (721-704) abbatté definitivamente il regno d'Israele, e ne trasse gli abitanti in servitù nell'Assiria;
  • vinse il re d'Egitto Sabacone alleato col re filisteo di Gaza; 
  • si assicurò la dominazione di tutta la Siria, tranne Tiro; 
  • ricacciò a nord tra i monti le tribù armene e sottomise a sud la maggior parte dell'Elam.

Sin-akhe-irib, detto Sennacheribbo, suo figlio e successore (704-680 a. C.), dovette guerreggiare nella Caldea e nell'Elam per reprimere le sollevazioni, intraprendere spedizioni contro la Media e l'Armenia minacciose, debellare una lega formatasi nella Siria, assoggettando Tiro e costringendo a grave riscatto il re di Giuda Ezechia; avrebbe voluto espugnare Gerusalemme ed invadere l'Egitto, ma un'epidemia colpì il suo esercito e lo costrinse a ripiegare su Ninive.

Assur-akhe-idin, ossia Esarhaddon (680-667), attese pure a reprimere ribellioni ognora risorgenti in tutte le provincie dell'impero; invase l'Egitto e lo percorse sino alla prima cataratta, ma dopo otto anni di occupazione ne fu espulso.

Assur-ban-habal, pur detto Assur-bani-pal (667-647), ricuperò l'Egitto, ma per breve tempo; represse crudelmente le insurrezioni dei Babilonesi e degli Elamiti, acquistò all'impero la massima estensione territoriale; ad un tempo intraprese grandiose costruzioni, protesse le lettere, le arti e le scienze, elevò Ninive al suo massimo splendore.

Caduta e smembramento dell'impero assiro

Poco chiaro è il passaggio dalla grandezza raggiunta da Assur-bani-pal alla catastrofe del regno assiro; dev'essere avvenuta durante la dominazione di suo figlio Assur-edil-ilani (647-625). Pare che la perturbazione sia stata prodotta dall'improvvisa invasione dei popoli cimmerii e sciti, che venendo dal Caucaso si rovesciarono sull'Asia Minore, sulla Media e sull'Armenia, e da questa nelle valli del Togri e dell'Eufrate.

Il capo dei Medi, Ciassare, riuscito a liberarsi dai barbari invasori, si strinse in lega coi Babilonesi, odiatori della tirannide assira.
Nabul-bal-ussur, ossia Nabopolassare, spedito a comprimere le sollevazione vi assunse il titolo regio, e congiunse le sue forze con Cassare. Gli eserciti collegati mossero contro Ninive, che dopo lungo assedio fu espugnata e rasa al suolo (625 a. C.).

Con Ninive cadde pure l'impero assiro. Il suo territorio venne spartito tra i conquistatori.
  • Ciassare occupò l'Assiria, l'Armenia e le provincie più orientali dell'Asia Minore; 
  • Nabopolassare estese la sua dominazione sulla Susiana, la Mesopotamia e tutta la Siria sino al Mediterraneo.
Alcuni scrittori, come il Lenormant, ritengono, che l'invasione scitica impedì per allora a Ciassare il compimento del suo disegno, di guisa che (di modo che) il regno assiro poté ancora mantenersi sotto Saruc per quasi un ventennio. La distruzione di Ninive e dell'impero si sarebbe compiuta solo nel 606 a. C.

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