Civiltà degli Ebrei. Politca e religione, economia e cultura

Ebrei. Principi religiosi, sacerdoti e feste

L'importanza del popolo ebreo nella storia dell'umanità deriva dalla sua religione. Unico tra i popoli dell'antichità ebbe a fondamento costante della sua fede il puro monoteismo, ossia l'adorazione di un solo Dio (Iehova o Jehova) creatore e signore del cielo e della terra.

I dieci comandamenti dati da Iehova a Mosè sul Sinai, incisi su due tavole di pietra, si conservavano nell'Arca Santa (o Arca dell'Alleanza), riposta a Silo dopo la conquista della Palestina, e trasferita a Gerusalemme dal re David.

La cura del culto era assegnata alla tribù di Levi, a cui appartennero Mosè e il fratel suo Aronne; il capo d'ogni generazione era sommo sacerdote, principe spirituale dell'intiero popolo ebreo.

Il culto consisteva soprattutto in preghiere e in sacrifizi, od offerte al tempio; erano doveri religiosi la circoncisione e la purificazione.

Per mantener viva la devozione e Iehova s'istituirono parecchie feste periodiche:
  • il sabbato ogni settimana in commemorazione del riposo di Dio nel settimo giorno della creazione, 
  • la Pasqua in ricordo della liberazione del popolo ebreo dalla schiavitù d'Egitto, 
  • la festa delle settimane in rendimento di grazia per il decalogo dato sul Sinai, 
  • la festa dei tabernacoli in rimembranza della vita passata nel deserto, 
  • il giorno delle trombe ossia il principio dell'anno civile, 
  • l'anno sabbatico ossia il riposo del terreno ogni sette anni, 
  • e il giubileo ogni sette volte sette anni, in cui si estinguevano le obbligazioni derivanti dai contratti, gli schiavi riacquistavano la libertà e i beni tornavano ai primi possessori.
Ebrei. Condizione sociale e politica

La fede in un Dio unico creatore e nell'unità d'origine dell'uomo ispirò agli Ebrei l'uguaglianza sociale; tutti erano uguali davanti a Iehova e a' suoi precetti. Questo principio però non escluse in modo assoluto la schiavitù, specialmente degli infedeli, dannati da Iehova allo sterminio.

La costituzione fu sempre teocratica, perché ritenevasi essere Dio il capo supremo e il reggitore perpetuo del popolo ebreo; però nei vari tempi assunse forme diverse.

Fu dapprima un governo patriarcale, dipoi una repubblica federativa fra le dodici tribù, quindi una monarchia accentrata in Gerusalemme, infine un dualismo regio.

Sebbene le leggi mirassero a formare un popolo devoto e pacifico, la discordia tra le tribù, le tirannidi regie, la voce dei profeti, la coesistenza dei popoli primitivi non del tutto sterminati, e la vicinanza di numerosi e forti nemici costrinsero gli Israeliti a rimanere quasi sempre in armi, e a ritenere ciascun cittadino obbligato al servizio militare.

La letteratura ebraica nella Bibbia

La vita letteraria degli Ebrei trovasi tutta nella loro Bibbia. Essa contiene opere di più specie. Seguendo il canone adottato dalla Chiesa cattolica, e comprendendo anche i libri posteriori alla caduta dei due regni di Israele e di Giuda, la Bibbia comprende:
  1. scritti storici, e tali sono la Genesi, l'Esodo, il Levitico, i Numeri, il Deuteronomio, Giosuè, i Giudici, Rut, Samuele, i Re, i Paralipomeni, Esdra, Neemia, Tobia, Giuditta, Ester, i Maccabi;
  2. poesie liriche, e tali sono i Salmi, il Cantico dei cantici, le Lamentazioni di Geremia;
  3. poesie didattiche, come i Proverbi, la Sapienza, Giobbe, l'Ecclesiaste, l'Ecclesiastico;
  4. i libri profetici intitolati Isaia, Geremia, Baruch, Ezechiele, Daniele, Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Nahum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia, in forma di visioni e di orazioni sacre e politiche.
La Bibbia acquistò speciale valore, perché ispirò più tardi la fede, le lettere e le arti di tutti i popoli cristiani.

Ebrei. Scienze, arti, industria, commercio e agricoltura

Gli Ebrei non dimostrarono speciale vocazione per le scienze, le arti, l'industria e il commercio. 
Il più grande e splendido edifizio nazionale, il tempio di Gerusalemme, fu costruito da artefici fenici.

Solo nell'agricoltura si sollevarono dalle condizioni d'un popolo nomade. Divenuti padroni della terra di Canaan, trassero dalla coltura dei campi la ricchezza, con la quale poterono procurarsi dai popoli finitimi, specie dai Fenici, prodotti industriali d'ogni genere, anche per appagare il lusso e il fasto.

Gli Ebrei furono i veri creatori della fertilità di Canaan; imperocchè in quel paese, ora quasi deserto e adusto, visse una densa popolazione, fornita abbondantemente di quanto occorreva a' suoi bisogni.
  • Gaza, Ascalona, Sarepta, Ebron, Betlemme, Gerusalemme producevano vini cercati dallo straniero; 
  • le api vi preparavano un miele squisito; 
  • prezioso balsamo stillava nei piani di Gerico, fiorenti di rose;
  • il Giordano e il lago di Genezaret somministravano pesci, sale il lago di Asfaltide; 
  • verdi praterie davano alimento a mandre numerose; 
  • dappertutto alberi fruttiferi, che oltre al nutrimento porgevano l'ombra tanto desiderata in quel caldo clima.

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